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Flame cutting

MessaggioInviato: lun nov 15, 17:07:59
da waltherp38
Su un altro pianerottolo (A&T) qualcuno aveva notato dei segni di erosione nel top strap del suo revolver Taurus.

Mi piacerebbe documentarmi un pò in più su su questo fenomeno, di come i gas che escono dal tamburo vadano ad incidere sul metallo dei revolver (in particolare sui fusti microfusi o in lega) generando un vero e proprio solco.

E' normale che si verifichi-come nel caso in questione-dopo soli 2-300 colpi?

Quanto va ad incidere il fenomeno sul fusto e che problemi comporta, oltre quelli estetici?

I mericani dicono sia un fenomeno per lo più estetico, che si tratti di una bruciatura superficiale più che di una vera e propria erosione che non compromette seriamente il revolver.

Intanto su qualche modello S&W in lega, i tecnici avevano pensato bene di apporre un lamierino proprio dietro il tamburo, laddove si verifica il fenomeno.

Chi di voi ha esperienza in merito?

Re: Flame cutting

MessaggioInviato: lun nov 15, 17:52:34
da lucasb67
ciao ermenegildo ... soprattutto con munizionamento in 357 magnum con palle leggere spinte veloci, si hanno temeprature e pressioni che nel gap tra tamburo e canna escono come una "lama", erodendo un poco alla volta il fusto, sino a indebolirlo irrimediabilmente ... sò che con alcuni moderni revolver su telai costruiti con leghe particolari, questo fenomeno può essere molto precoce

Re: Flame cutting

MessaggioInviato: lun nov 15, 18:05:48
da ilbolscevico
Tanto è vero che alcuni revolver in lega, in prossimità del cono di forzamento presentano un particolare in acciaio tipo deflettore che serve proprio a deviare il flusso di gas per evitarne il contatto con il suddetto particolare, che a lungo andare potrebbe deteriorarsi.

AL

Re: Flame cutting

MessaggioInviato: lun nov 15, 18:15:09
da Mr45
waltherp38 ha scritto:Su un altro pianerottolo (A&T) qualcuno aveva notato dei segni di erosione nel top strap del suo revolver Taurus.

Mi piacerebbe documentarmi un pò in più su su questo fenomeno, di come i gas che escono dal tamburo vadano a incidere sul metallo dei revolver (in particolare sui fusti microfusi o in lega) generando un vero e proprio solco.

E' normale che si verifichi-come nel caso in questione-dopo soli 2-300 colpi?

Quanto va ad incidere il fenomeno sul fusto e che problemi comporta, oltre quelli estetici?

I mericani dicono sia un fenomeno per lo più estetico, che si tratti di una bruciatura superficiale più che di una vera e propria erosione che non compromette seriamente il revolver.

Intanto su qualche modello S&W in lega, i tecnici avevano pensato bene di apporre un lamierino proprio dietro il tamburo, laddove si verifica il fenomeno.

Chi di voi ha esperienza in merito?


Come ben descritto da Luca, il flame cutting si evidenzia sottoponendo il revolver ad una dieta di cartucce magnum con palle leggere, i revolvers in acciaio al carbonio o inox ne risentono in misura minore nell'unità di tempo ma comunque il fenomeno è reale, se i materiali non sono al top è possibile buttare via un revolver piuttosto velocemente secondo la "dieta" :cool:

Re: Flame cutting

MessaggioInviato: lun nov 15, 18:35:30
da waltherp38
Grazie giovini! :birra:

Claudio provvedo a correggere il titolo...si tratta di flame cutting, non di gas cutting :cinesino:

Re: Flame cutting

MessaggioInviato: lun nov 15, 20:14:07
da Mr45
waltherp38 ha scritto:Grazie giovini! :birra:

Claudio provvedo a correggere il titolo...si tratta di flame cutting, non di gas cutting :cinesino:


...è lo stesso walt, l'importante è capirsi, e noi ci riusciamo :birra: :ok: