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Chi è di destra ha il cervello diverso dagli altri.
2 gennaio 2011
E’ il risultato di uno studio condotto dalla University College of London: i conservatori hanno sviluppato più degli altri il centro cerebrale che regola le fobie.
Le opinioni politiche sono considerate scelte libere e nelle democrazie occidentali così il diritto di scegliere le proprie opinioni – la libertà di coscienza – è considerato sacrosanto. Ma studi recenti suggeriscono che il nostro cervello e i nostri geni possono essere un fattore determinante nel convincimento delle nostre opinioni.
TUTTA COLPA DELL’AMIGDALA - Uno studio condotto alla University College of London in Gran Bretagna ha trovato che “i cervelli di chi si considera politicamente e culturalmente conservatore, hanno un amigdale più grande di quello che sviluppano le persone più liberali e progressiste”. La regione dell’Amigdala è una parte del cervello che gestisce le emozioni ed in particolar modo la paura. A livello anatomico scientifico viene definita anche come un gruppo di strutture interconnesse, di sostanza grigia facente parte del sistema limbico, posto sopra il tronco cerebrale, nella regione del lobo temporale. Allo stesso tempo, “i cervelli conservatori” presentano anche un più piccolo Cingolato anteriore, ossia la parte del cervello responsabile del coraggio e dell‘ottimismo. Se lo studio verrà confermato da successive sperimentazioni, potrebbe darci la prima spiegazione medica sul perché i conservatori tendono ad essere più ricettivi alle minacce del terrorismo, per esempio, rispetto ai progressisti, inoltre potrebbe anche spiegare perché i conservatori tendono a pianificare sulla base dello scenario peggiore, mentre i liberali tendono solitamente a più rosee prospettive.
DESTRA O SINISTRA, LA DIFFERENZA ESISTE -
Lo studio ”E ‘molto significativo perché fa suggerire l’esistenza di qualcosa relativo agli atteggiamenti politici che o sono codificati nella nostra struttura cerebrale attraverso la nostra esperienza oppure che è la nostra stessa struttura cerebrale, che in qualche modo li determina”, sostiene Geraint Rees, il neurologo che ha effettuato lo studio. A Rees, che dirige l’UCL Institute of Cognitive Neuroscience, gli fu originariamente chiesto, tra il serio e il faceto, di studiare le differenze tra il cervello di un conservatore e di un liberale per un episodio di BBC 4′s. Ma, dopo aver studiato 90 studenti dell’UCL e due parlamentari britannici, il neurologo è rimasto scioccato dallo scoprire una chiara correlazione tra le dimensioni di alcune parti del cervello e le loro opinioni politiche. Egli avverte che, poiché lo studio è stato effettuato solo su adulti, non c’è modo di raccontare che cosa è avvenuto prima. Ossia, se si sono prodotte per prima le differenze cerebrali o le opinioni politiche e se queste poi fossero diretta conseguenza. Ma la prova per cercare di capire le propensioni politiche di una persona, presto potrebbe essere fatta mediante una semplice scansione del cervello o un test del DNA. In uno studio pubblicato ad ottobre, i ricercatori di Harvard e dell’Università californiana di San Diego hanno scoperto che una variante del gene DRD4 predispone le persone a essere più liberali, ma solo se avevano avuto una vita sociale attiva da adolescenti. Il “gene liberale” è stato collegato anche a un desiderio di provare nuove cose, e a “tratti di personalità legate al liberalismo politico”.